Con il termine freelance si fa riferimento a quelle persone che svolgono un’attività lavorativa senza che vi sia alcun vincolo di collaborazione duraturo.
Nonostante il termine possa essere considerato particolarmente moderno, in realtà le prime tracce risalgono addirittura al 1820, anno in cui Walter Scott, nel suo romanzo Ivanhoe, lo utilizza per descrivere i soldati mercenari senza vincoli di patria.
Ad oggi invece, l’ISTAT definisce i freelance come occupati indipendenti. Nella categoria rientrano liberi professionisti, imprenditori, lavoratori autonomi, collaboratori a progetto o senza, ed altri ancora.
Ma quali sono le professioni freelance più diffuse? E soprattutto le più pagate?
Scopriamolo insieme.
Collaborazioni freelance: vantaggi e svantaggi
Le collaborazioni freelance trovano il loro punto di forza in quello che per alcuni può rivelarsi anche un tallone di Achille.
In questo tipo di collaborazioni, proprio perché non esiste un contratto che obblighi le parti ad un rapporto duraturo nel tempo, le abilità e le competenze del freelance determinano i guadagni.
Ti ricordo infatti, come non sia previsto uno stipendio fisso.
Se per le persone più valide e preparate chiaramente questo può rappresentare un vantaggio, dato dalla possibile maggior crescita lavorativa e di guadagni, per tante altre può rivelarsi anche uno svantaggio.
Un freelance altamente qualificato, in grado di combinare strategie di comunicazione che siano efficaci per le proprie abilità, potrebbe non avere limiti sotto l’aspetto del guadagno.
Al contrario, un freelance che non si dedica con la massima passione alla sua attività, rischierebbe di guadagnare poco o nulla.
Quali sono le professioni freelance più diffuse
Una larga parte (seppur non tutte) delle professioni freelance, ovvero quelle più ricercate e meglio retribuite, appartengono al mondo digital.
Tra le principali possiamo dunque trovare:
- Programmatore
- Sviluppatore web (front end e back end)
- Sviluppatore di software
- Esperto in SEO
- Web designer
- Copywriter
- Consulente per le strategie di digital marketing
- Advertiser social network
- Data Analysis.
È possibile paragonare queste professioni ad una filiera del prodotto digitale.
Programmatori e sviluppatori infatti ideano il prodotto, i web designer e i Copywriter si preoccupano di rendere tale prodotto accattivante sotto l’aspetto “visivo“, e gli esperti SEO che questo possa venire trovato nelle ricerche web organiche.
Le ultime figure invece, hanno il compito di “vendere“, seppur il loro lavoro non sia quello del venditore.
Attraverso strategie e inserzioni sponsorizzate (Facebook Ads o Google Ads) infatti, fanno in modo che il prodotto arrivi sotto gli occhi del giusto target.
Ad ogni modo, le professioni più ricercate al momento in Italia (e non solo), corrispondono anche a quelle con la retribuzione media d’ingresso più alta, e sono quelle legate al mondo della programmazione.
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L’importanza della programmazione nelle professioni di oggi e di domani
Di programmazione si parla sempre più spesso, e sono in molti a sostenere come si debba imparare almeno un linguaggio, perché potrebbe risultare una competenza decisiva per accedere al mondo del lavoro con corrispettivi economici più interessanti della media.
Addirittura troviamo nomi del calibro di: Bill Gates, Mark Zuckerberg e Obama che hanno sottolineato più volte l’importanza del coding.
Ovviamente parliamo di un settore per cui serve molta formazione.
Il programmatore non rientra tra quelle professioni per cui è possibile improvvisarsi.
Sicuramente il web e le biblioteche, per coloro che intendono avvicinarsi a questo mondo, possono fornire del materiale.
Il problema di internet però, è che spesso le informazioni sono disordinate, sparse e frazionate.
Proprio per questo motivo, una delle strade percorribili per fare le cose sul serio, è quella di frequentare dei corsi di formazione come quelli di Aulab.
I linguaggi di programmazione più richiesti sono sicuramente Javascript, SQL e PHP, nonostante non siano chiaramente gli unici.
A prescindere però, quello che difficilmente il fai da te svilupperà, è un metodo logico di studio, che al contrario potrà essere appreso frequentando dei corsi di formazione qualificati.
E non dimentichiamo inoltre, che per un freelance che lavora in autonomia, il metodo è alla base di tutto, perché non troverà nessuno a dire lui cosa fare, e soprattutto come farlo.